Alchemilla, una pianta interessante perché ricca di proprietà utili, già note ai nostri antenati che ne facevano abbondante uso. Oggi è apprezzata soprattutto per la sua azione antinfiammatoria, disinfettante, antisettica e antidiarroica. Attenzione però, si tratta di una pianta da assumere solo dopo aver consultato il medico, non perché sia velenosa, ma perché può interagire con altri farmaci, ad esempio, oppure se presa in dosi errate, può crearci fastidio invece che darci sollievo. Iniziamo a capire intanto a cosa serve e come trovarla.
Le proprietà dell’alchemilla
Già diversi secoli fa, l’alchemilla veniva utilizzata per la cura di emorragie esterne e per combattere il mal di denti. L’alchemilla è ricca di tannini, ellagitannini, fitosteroli, flavonoidi e saponine.
Il suo olio essenziale ha proprietà astringenti, anti-diarroico e sedative, ma è anche un ottimo rimedio naturale per la cura delle infiammazioni e per la prevenzione di diverse infezioni.
L’alchemilla, infatti, è nota sin dall’antichità per le sue proprietà antinfiammatorie e disinfettanti (cute e mucose). In medicina è utilizzata come antisettico ginecologico (topico) mentre i suoi estratti sono impiegati anche in cosmesi per prodotti adatti a pelli grasse o irritate per le sue proprietà cicatrizzanti e astringenti.
Attualmente, l’alchemilla, viene utilizzata per la cura della diarrea e di diverse infiammazioni intestinali, ma anche come antivirale, antibatterico e astringente.
Altre indicazioni terapeutiche dimostrate
Grazie all’alto tenore di tannini, l’alchemilla favorisce la cicatrizzazione delle ferite e delle ulcere cutanee. Applicata su compresse di garza, combatte la cellulite ed è anche efficace contro le smagliature. Tra le altre virtù note dell’alchemilla, la pianta è utile in caso di angina, di cefalee e per le persone che soffrono di reumatismi.