10 Marzo 2014

Fiori di Bach

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Alla base della floriterapia di Bach è il principio secondo il quale, nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione soltanto le sue emozioni e la sua personalità, le quali determinerebbero il sintomo manifesto nel fisico: il singolo fiore sarebbe in grado di dare il via al processo di trasformazione dell’emozione negativa nel suo tratto positivo, con una conseguente scomparsa del sintomo fisico, essendo quest’ultimo ritenuto il disturbo finale di un disagio originatosi a un altro livello, molto più profondo.

Secondo i sostenitori, i rimedi floreali scoperti da Bach rilascerebbero nell’acqua, se opportunamente trattati, la loro «energia» o «memoria». Il concetto di «memoria dell’acqua» non è mai stato tuttavia dimostrato sperimentalmente e non ha riscontri nella letteratura scientifica accreditata.

Secondo Bach la malattia all’origine non è materiale, bensì il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e i desideri del cuore, a un livello più sottile. Tale squilibrio, alla lunga inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta a occuparsi in quanto le causa dolore. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute.
« La scienza degli ultimi due millenni ha considerato la malattia come un agente materiale che può essere eliminato solo da mezzi materiali: questo è, naturalmente, completamente sbagliato. La malattia del corpo, come la conosciamo noi, è un risultato, un prodotto terminale, uno stadio finale di qualcosa di molto più profondo. »
(Edward Bach, Essere se stessi, trad. it., Macroedizioni, 1995)

I 38 fiori di Bach

I primissimi fiori scoperti da Bach furono i cosiddetti “12 Guaritori”, che il medico gallese iniziò prontamente a sperimentare prima su sé stesso e poi sui suoi pazienti; gli altri 26 vennero scoperti poco tempo dopo. Bach consigliava di cogliere i fiori nel periodo di massima fioritura e nelle prime ore del mattino di un giorno assolato, senza nubi in cielo; il fiore integro veniva posto in una ciotola d’acqua di sorgente nel campo dove era stato raccolto e veniva trattato secondo il metodo del sole. L’altro metodo, detto della bollitura, consisteva nel far bollire le gemme o i boccioli sui propri rametti. Questi sono gli unici due metodi di preparazione riportati nelle opere del medico gallese. Il Dr Bach abbandonò in seguito la distinzione tra “Guaritori“, “aiutanti” ed “assistenti” ritenendola superflua, ma molte persone nel mondo continuano ad utilizzarla ugualmente.
Le spiegazioni qui di seguito sono una rapida sintesi del significato completo del fiore, secondo le teorie di Bach. La classificazione comprende:

Agrimony (Agrimonia), per chi nasconde i propri tormenti dietro una facciata gaia e cortese;
Centaury (Centaurea minore), per chi non riesce mai a dire “no”;
Chicory (Cicoria comune), per chi ama in modo possessivo, cercando di fare tutto il possibile per essere ricambiato;
Rock Rose (Eliantemo), per chi è preso da grande paura e panico;
Gentian (Genzianella autunnale), per chi si abbandona al pessimismo, si scoraggia e si deprime facilmente;
Mimulus (Mimolo giallo), per chi ha paura delle cose di tutti i giorni (andare dal dentista, paura di oggetti etc)
Impatiens (Balsamina dell’Himalaya), per chi è impaziente e non sopporta interferenze coi suoi ritmi;
Cerato (Piombaggine), per chi non ha fiducia in sé e chiede continuamente consiglio ad altri;
Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o Centigrani), per chi è indeciso tra due scelte;
Vervain (Verbena), per chi si lascia trasportare troppo dall’entusiasmo e ha un forte senso di giustizia;
Water Violet (Violetta d’acqua), per chi ama stare da solo e talvolta è orgoglioso;
Clematis (Clematide), per chi sogna ad occhi aperti, vivendo più nel futuro che nella realtà.
I “7 aiuti”:
Rock Water (acqua di fonte), per chi è molto rigido nel suo modo di essere e desidera essere d’esempio;
Wild Oat (Forasacco maggiore), per chi è insicuro sul ruolo da svolgere nella vita;
Heather (Brugo), per chi non ama stare solo e attacca spesso bottone, pur di poter parlare con altri;
Gorse (Ginestrone), per chi prova grande disperazione e si sente come bloccato;
Olive (Olivo), per chi è esausto a causa di fatica fisica o mentale;
Oak (Quercia), per chi non riesce a staccare, lavora molto e non si arrende mai;
Vine (Vite), per chi prova desiderio di dominare gli altri.
I “19 assistenti”:
Holly (Agrifoglio) prova rabbia, invidia e odio, sentimenti negativi forti nei confronti degli altri;
Honeysuckle (Caprifoglio comune), per chi ha nostalgia del passato;
Hornbeam (Carpino bianco), per chi non riesce a cominciare la giornata con la giusta energia;
White Chestnut (Ippocastano bianco), per chi ha pensieri costanti e indesiderati, e desidera pace mentale.
Sweet Chestnut (Castagno dolce), per chi prova un’ansia estrema, dove non si vede altro che distruzione;
Red Chestnut (Ippocastano rosso), per chi prova apprensione per i propri cari;
Beech (Faggio selvatico), per chi desidera vedere più bellezza ed è talvolta intollerante con gli altri;
Chestnut Bud (Gemma di Ippocastano bianco), per chi ripete sempre gli stessi errori;
Larch (Larice comune), per chi ha una bassa stima di sé, e ha paura di fallire;
Crab Apple (Melo selvatico), per chi ha necessita di pulizia nel corpo o nella mente;
Cherry Plum (Mirabolano), per chi ha paura di perdere la ragione e l’autocontrollo;
Walnut (Noce), per chi deve affrontare grandi cambiamenti e necessita di protezione dalle influenze esterne;
Elm (Olmo inglese), per chi si sente sommerso di responsabilità;
Pine (Pino silvestre), per chi ha un forte senso di colpa;
Aspen (Pioppo tremulo), per chi ha paura di cose vaghe, indistinte, e senza apparente motivo;
Wild Rose (Rosa canina), per chi si abbandona alla rassegnazione e all’apatia;
Willow (Salice giallo), per chi prova amarezza e risentimento;
Mustard (Senape selvatica), per chi si sente momentaneamente infelice e non sa dire il motivo;
Star of Bethlehem (Ornitogalo o Latte di gallina), per chi ha subito uno shock emotivo.

Suddivisione secondo gli stati d’animo

Per la paura: Rock Rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut.
Per l’incertezza: Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat.
Per lo scarso interesse verso le circostanze attuali: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud.
Per la solitudine: Water Violet, Impatiens, Heather.
Per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly.
Per l’avvilimento e la disperazione: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple.
Per l’eccessiva preoccupazione del benessere altrui: Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.

Preparazione:

Il metodo con cui oggi si estraggono le essenze dai fiori è ancora quello tramandato da Bach stesso. Preparare i fiori di Bach è relativamente semplice: i due metodi che Bach scelse nella preparazione dei suoi rimedi sono quello del sole e quello della bollitura. I dodici guaritori e i sette aiuti si preparano col primo metodo, mentre i diciannove assistenti con il secondo.

Il metodo del sole

Il metodo del sole è molto semplice. Intanto è necessario lavorare in una giornata calda e soleggiata, ovviamente nel periodo di massima fioritura della pianta. I fiori vanno raccolti sul posto, senza essere toccati con le mani, e recidendoli con delle forbici, si fanno cadere i boccioli in un recipiente di vetro fine da 300 ml, riempito di acqua pura, avendo cura di coprire con essi la superficie della bacinella. Quindi si lasciano macerare al sole per 4 ore (in Italia, dove il sole è più caldo rispetto al Galles, ne bastano 3); in questo modo il sole trasferirebbe la vibrazione del fiore all’acqua sottostante. Terminato tale periodo, si filtra l’acqua dei fiori con un filtro di carta in una bottiglia da 1 litro aggiungendo una pari dose di cognac (o brandy), che serve per la conservazione. Il liquido ottenuto è chiamato tintura madre dei Fiori di Bach. Per quanto riguarda Rock Water, il procedimento è differente. Trattandosi infatti di semplice acqua di un’antica sorgente inglese conosciuta per le sue proprietà curative, basta raccogliere quest’acqua nel solito contenitore (senza toccarla con le mani), lasciarla per quattro ore al sole e poi allungarla con il brandy, come prima descritto.

Il metodo della bollitura

Il metodo della bollitura è più veloce. Raccolti i giovani germogli di fiore con la stessa metodologia, dovranno essere posti in una pentola di metallo porcellanato, all’incirca nella stessa quantità del primo metodo ma con un litro e mezzo di acqua. Lasciati bollire per circa 30 minuti, si lascerà raffreddare la tintura così ottenuta, aggiungendo poi all’acqua filtrata lo stesso quantitativo di brandy.

 

 

 

 

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