Origini storiche dell’Astrology

Furono i babilonesi – circa 3500 anni prima di Cristo – i primi a fondare una vera e propria religione cosmica basata sulla scienza degli astri, capace di relazionare l’agire umano con le divinità astrali, in un insieme armonico ed ordinato. “astrology”

Proprio in questo contesto nacque l’astrologia, ritenuta scienza e religione al tempo stesso. Il suo studio, infatti, era appannaggio dei sacerdoti. I quali attraverso l’osservazione della volta celeste cercavano di interpretare l’universo come un Tutto governato da leggi sempiterne. Era inserito anche l’uomo – ritenuto un “microcosmo”, in quanto riflesso di quel “macrocosmo” fatto di sfere in movimento. Fulgidi astri e costellazioni, che parevano circoscrivere il suo destino.

 

I babilonesi e le origini dell’Astrology

Saranno gli stessi babilonesi ad assegnare ai pianeti i nomi delle divinità, a trasmettere tale usanza ai greci. Questi ultimi associarono i pianeti agli dèi. Rapportando i tratti distintivi delle divinità olimpiche alle caratteristiche degli astri. Ecco che al pianeta che si muove più velocemente viene attribuito il nome del messaggero degli dèi: Hermes/ Mercurio. Il fanciullo dai veloci sandali alati; al pianeta più lucente il nome di Afrodite/Venere, dea della bellezza; al pianeta rosso, quello del truculento. Ares/Marte, signore della guerra; al pianeta più ieraticamente compassato, il nome del possente padre degli dèi, Zeus/Giove. All’ultimo dei pianeti visibili ad occhio nudo, quello del dio del tempo e dei cicli naturali Cronos/Saturno, re della lontana Età dell’Oro. Non solo, i greci assimilarono le costellazioni a fatti e personaggi della mitologia. Trasmettendo tale tradizione ai Romani, che la passarono ai moderni. Ancora oggi l’astronomia denomina i pianeti e i corpi celesti con nomi desunti dalla mitologia classica. Urano e Nettuno – ad esempio – scoperti solamente in età moderna, furono così battezzati dalla comunità scientifica internazionale proprio in ossequio all’antica tradizione.

L’astrologia in Grecia

Gli inizi dell’astrologia in Grecia sono piuttosto oscuri. Una nota tradizione vuole che tale scienza si sia diffusa nell’Ellade a partire dal III° sec. a.C. con l’arrivo sull’isola di Cos di un rifugiato babilonese, tale Beroso, che ivi aprì una scuola. Ma già nell’Iliade di Omero, – specie nella sua struttura – è possibile rilevare un arrangiamento astrologico indiscutibile. Inoltre, un racconto tradizionale molto diffuso tra gli autori greci antichi attribuiva l’introduzione dell’astrologia in Grecia ad un misterioso personaggio di nome Cadmo, nome che, curiosamente, non può non richiamare alla mente di chi sia addentro alle questioni esoteriche, quello dell’Adam Kadmon della Kabbala, l’Adamo paradigmatico creato da Dio prima della caduta. Discendente di Cadmo fu ritenuto essere il filosofo Talete, che fu il primo greco a predire un’eclissi di Sole, e a cui si deve la messa a punto della teoria dei quattro Elementi. Quattro Elementi: terra, aria, acqua e fuoco, in cui sono tradizionalmente raggruppati i segni zodiacali.

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Influenze pitagoriche nell’astrologia

Grande importanza fu accordata all’astrologia nel pitagorismo, del resto proprio a Pitagora è attribuita l’iscrizione del dodecaedro (ossia dello zodiaco) nella sfera celeste, cosa che, nel Timeo di Platone, serve da schema al Demiurgo per modellare l’intero cosmo. Non a caso nelle sue “Note di un occultista” Gabriel Trarieux d’Edmont avrà a scrivere: «Nego che si possa comprendere il Timeo se non si conosce l’occultismo. È una descrizione dello zodiaco».

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