La meccanica quantistica (anche detta fisica quantistica o teoria dei quanti) è la teoria della meccanica attualmente più completa, in grado di descrivere il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni con particolare riguardo ai fenomeni caratteristici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica[2], dove le teorie precedenti risultano inadeguate.
Come caratteristica fondamentale, la meccanica quantistica descrive la radiazione e la materia sia come fenomeno ondulatorio che come entità particellare, al contrario della meccanica classica, dove per esempio la luce è descritta solo come un’onda o l’elettrone solo come una particella. Questa inaspettata e controintuitiva proprietà della realtà fisica, chiamata dualismo onda-particella, è la principale ragione del fallimento delle teorie sviluppate fino al XIX secolo nella descrizione degli atomi e delle molecole. La relazione fra natura ondulatoria e corpuscolare è enunciata nel principio di complementarità e formalizzata nel principio di indeterminazione di Heisenberg.
Le caratteristiche della materia subatomica
Il primo aspetto consiste nel fatto che i cosiddetti costituenti solidi dell’atomo sono al loro interno spazi privi di materia. La solidità svanisce e questi spazi vuoti sono in realtà contraddistinti da frequenze e informazioni che costituiscono campi energetici e mentali appartenenti a un campo sovraordinato. Ciò ha implicato la deduzione che ogni forma materiale nella sua essenza sia costituita da campi energetici e da informazioni.
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Il secondo aspetto sorprendente è che a livello subatomico la materia è un fenomeno temporaneo. Esiste solo in un certo momento e poi scompare.
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Più precisamente, come dimostrano gli esperimenti, la materia esiste come tendenza, possibilità o probabilità. Nei quanti non vi sono entità materiali assolute.
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Il terzo aspetto riguarda la nuova descrizione della dimensione subatomica nel suo complesso.
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I campi energetici dotati di informazione e intelligenza sono descritti come un grande campo unificato fatto di intrecci e interazioni.
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Questo campo è caratterizzato dalla non località, in cui tutto è interrelato, interdipendente e indivisibile.
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È la Mente Universale, come la chiama il fisico Amit Goswami, il livello Mentale Sovraordinato.
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In questo livello, tutto, visibile e invisibile, fa parte di essa.
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Essa rappresenta l’origine, la fine e la rinascita di ogni entità e forma.
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In questo articolo la chiamerò Mente.
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Il quarto aspetto è ancora più sorprendente.
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Si è scoperto che l’osservazione delle particelle influisce sul loro comportamento e sulla modifica.
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Quando un osservatore cerca un elettrone e porta l’attenzione su un punto del campo quantistico, questo appare in quel punto.
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Se l’osservatore distoglie lo sguardo, la materia subatomica scompare e torna energia.
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L’osservazione a livello subatomico ha un potere creativo superiore a quello evidenziato dal paradigma della complessità.
Tale paradigma sostiene che non può esistere un osservatore neutrale in grado di descrivere fenomeni oggettivamente dati, preesistenti all’osservazione, e che ogni teoria usata dall’osservatore contribuisce alla creazione di una percezione/rappresentazione del fenomeno attraverso i suoi presupposti e la sua autoreferenzialità. Ma se le teorie producono rappresentazioni che percepiamo come realtà oggettive nel mondo macroscopico, ciò che emerge dagli studi sulla dimensione subatomica è ancora più inaspettato, sconvolgente e al tempo stesso affascinante: la capacità creativa della mente di agire sugli eventi e di influenzare la materia (A. Goswami, 2013).
Finte: https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/fisica-quantistica-nel-quotidiano